lunedì 5 maggio 2008

L'affaire Microhoo!



Oggi voglio fare qualche riflessione sul caso della fusione (mancata) Microsoft - Yahoo! .
Anzitutto parto con il riassumere brevemente le due famose aziende infotech.

Microsoft
Fondata da Bill Gates negli anni 70 è il più grande colosso informatico mondiale. Una capitalizzazione di 270 mld $, un fatturato annuo di 51 mld $ , un utile netto di 14,6 mld $, 79.000 dipedenti e un modello di business che sta (lentamente) tramontando (software per computer "locali").


Yahoo!
Fondata da Jerry Yang (attuale CEO) e David Flo nel 1995, è una delle poche aziende nate nel boom di internet ad essere sopravvissuta alla bolla speculativa di internet. Capitalizza, al momento, oltre 43 mld $, in attesa di vedere quanto perderà nella seduta di oggi dopo la ritirata ufficiale di Steve Ballmer, CEO di Microsoft, dall'affare per la richiesta eccessiva di Yang. Ha un fatturato di circa 7 mld $, e un utile netto di circa 1 mld $. Il suo modello di business (servizi gratuiti con opzioni premium e adv contestuale) funziona e Yahoo! ha un forte know how nel settore del web, un brand interessante e "amico" degli utenti.

Bene, cosa è successo?

Steve Ballmer a febbraio 2008 ha offerto 44 mld $ per acquistare Yahoo!, pari al 60% in più del valore della società in borsa in quel momento (decisione Make or Buy: MS ha scelto BUY).
Tra le varie opzioni a disposizione di MS, si è deciso di procedere con la strada della fusione "consensuale", che avrebbe permesso a entrambe le società di portare a termine l'operazione nel migliore dei modi, e senza perdere preziosi elementi per strada portati via dai concorrenti.


Problema

Yang ha valutato l'offerta di MS troppo bassa per il valore reale della società. L'operazione si è quindi allungata fino ad arrivare ai giorni scorsi in cui l'accordo è sfumato.
Secondo una lettera di Ballmer, nell'ultimo incontro il prezzo offerto era arrivato a 47,5 mld $, per un totale di 33 $ ad azione. La controparte chiedeva invece 37 $ e l'accordo è saltato.


L'occasione persa

La sfumata fusione tra le due aziende è a mio avviso una mancata occasione di offrire al mercato un player più competitivo per contrastare il dominio nel mercato del search e dell'adv online di Google.
Può fare strano sentirlo dire, per i "fan" di Google (di cui mi sento parte =P ), però nel mercato del web la posizione dominante non è di Microsoft e tanto meno di Yahoo!, ma di Big G.
Tutti i dati lo confermano ed ormai è un dato di fatto che Google sia diventato "la porta di accesso al web".




Una posizione così forte e con un distacco così evidente dai concorrenti si configura come una sorta di monopolio (anche se non è proprio questa la forma di mercato): Big G controlla il 68.6% delle search U.S., contro il 17% circa del primo concorrente (Yahoo!) e il 8% del secondo (MSN/Live) - Fonte: Compete.

Da questo si evince quanto importante sia il mercato dell'adv online, che cresce a ritmi di due cifre percentuali annue (40% in italia dal 2007 per un totale di 680 mio €) e che si prevede raggiunga 1 mld € entro il 2008 (stime e dati IAB).


Futuro

Cosa ci si aspetta succeda ora? MS ha messo sul piatto 47 mld $. Se non si ripenserà ad un accordo su quella cifra, parte del denaro potrebbe essere investito nello sviluppo interno del nuovo modello di business (ricordate che siamo partiti dalla decisione Make or Buy? Ora ci si dirige verso il MAKE).

Un'altra possibilità è che gli investitori istituzionali e i maggiori azionisti di Yahoo! mettano pressione a Yang in CDA e che questi torni sui suoi passi abbassando le pretese raggiungendo un accordo con MS per una cifra intorno a quella inizialmente proposta da Steve. E' un pò tornare con la coda tra le gambe dopo aver "fatto i fighi", passatemi il termine.

Un'ultima strada potrebbe essere quella di accordi con Google o dell'interesse dell'asso pigliatutto della situazione, un certo Rupert Murdoch, uno che di acquisizioni se ne intende e padrone di MySpace.

Che ne pensate?

Tiziano Tassi
CLAM 3° anno


Note: Foto by Flickr

domenica 6 aprile 2008

Economia italiana: un confronto per le elezioni

Segnalo dopo alcuni eoni di assenza un interessante video che può lanciare un dibatitto sull'economia italiana degli ultimi 10-15 anni, e spero che anche il Prof. Tagliavini del Blog del FRIM di Parma voglia accendere un discussione con un posto ad uopo.

Il video è questo:

 

Cosa ne pensate?

martedì 26 febbraio 2008

Scacchi

Jo naplok kivanok (Buongiorno =P),
post fresco di ritorno da viaggio con amici a Budapest/Vienna. Dieci giorni di intense visite e vita notturna che non consiglierei a chi in vacanza va per dormire, mangiare e riposarsi!

Con quest'intervento vorrei solo raccontare un piccolo episodio visto alla stazione di Budapest mentre prendevamo (leggi correvamo come pazzi) il treno per Vienna.
Di fronte al capolinea dei binari, al posto di grandi cartelloni pubblicitari/elettorali, un ripiano di pietra, tre anziani signori e tre scacchiere. Pagando pochi fiorini, era possibile cimentarsi in una partita con questi personaggi davvero folkoristici.
E' stato bello, per una volta, lasciarsi alle spalle immagini di attese riempite con I-pod, spuntini al volo, occhi vacui, ed apprezzare lo sguardo concentrato di chi si sfidava.

Ciao!
Henry

mercoledì 13 febbraio 2008

Non sono moralista, ma...

Non è mia abitudine essere moralista, o fare prediche gratuitamente.

Però in questo caso mi permetto di "trasgredire" questa mia regola non scritta.

Lo faccio perchè su FaceBook (che utilizzo da qualche tempo abbastanza spesso), ho visto comparire una pubblicità che incita a smettere di studiare e a cominciare a copiare.

Penna magica

 

Schiacciando sul link si viene riportati ad una pagina in cui si pubblicizzano due articoli, chiamati "Penna Magica" e "Penna Bigliettino".
Dal sito www.pennamagica.com si possono comprare questi due attrezzi. Il primo serve a scrivere con inchiostro "invisibile" che viene poi visualizzato con una luce particolare incorporata nella penna, mentre la seconda è una più banale penna che contiene un bigliettino arrotolato.

 

Penna magica 2

 

Con il payoff "Basta studiare! E' ora di copiare!" invita ad acquistare i suoi prodotti.

Presentata questa impresa, vorrei passare a fare qualche considerazione personale.

Certamente non voglio (ne posso, ne è possibile) impedire a chicchessia di vendere, acquistare e utilizzare tali strumenti.

Voglio solo esprimere il mio sdegno per una pubblicità simile. Ho provato sulla mia pelle quanto sia duro passare gli esami, e cercare di prendere un voto decente.

Simili scorciatoie, del tutto italiane e consone alla reputazione internazionale che ci siamo fatti, mi fanno rivoltare lo stomaco.

Cosa succederà quando si entrarà nel mondo del lavoro? Si erediterà una mentalità simile?


Caro compagno di blog (e ormai di vita quotidiana!), che ne pensi?

Elezioni

Tempo di elezioni signori.

Chi votere?

E soprattutto... Voterete? ;O)

domenica 10 febbraio 2008

Riforme sì, riforme no

Salve a tutti.

Ritorno con un argomento d'attualità: le riforme.
Non passa giorno senza sentir parlare di riforma elettorale, riforma della politica, riforme per rilanciare il Paese e così via.
Che provvedimenti di questo genere siano necessari è assodato. Lo chiede la società, lo chiedono le imprese, ormai lo chiede la politica stessa, desiderosa di darsi una mano di vernice per apparire meno rugginosa in tempi di antipolitica.

Riformare non è semplice.
Si deve analizzare approfonditamente la situazione ed intaccare lo status quo, di solito andando a disturbare "corporazioni" o interessi particolari. Come ci si potrebbe aspettare, di solito il rumore imbastito dalla categoria danneggiata riceve attenzioni da parte della stampa che il cittadino (o come si dice oggi, il consumatore) avvantaggiato dal provvedimento si può solo sognare. Scontato, d'altraparte fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.

Purtroppo, oggi, assistiamo ad una sorta di impotenza riformatrice. Poichè la riforma scontenta fette di elettorato, difficilmente un governo la intraprende. I partiti e la politica, quindi, preferiscono difendere le cosiddette "rendite di posizione" piuttosto che correre rischi. Che ci pensi il prossimo governo!

Temo che questo sia il risultato di una società, ancora prima di una politica, che ha perso in parte la capacità di guardare al lungo periodo e all'interesse comune.


Henry

mercoledì 30 gennaio 2008

La FED taglia i tassi (ancora)

Tassi: Fed taglia mezzo punto al 3%

'Restano rischi al ribasso per la crescita'

(ANSA) - ROMA, 30 GEN - Il Federal Open Market Committee della Fed ha ridotto di mezzo punto il tasso sui Fed Funds dal 3,5% al 3%. Secondo la Federal Reserve 'restano rischi al ribasso per la crescita' e i mercati finanziari sono ancora oggetto di un 'considerevole stress'. 'Le condizioni creditizie per famiglie e imprese sono peggiorate ulteriormente - scrive la Federal Reserve - secondo cui l'inflazione dovrebbe farsi piu' moderata nei prossimi trimestri'.

fonte: www.ansa.it

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Nel giro di pochi giorni la FED ha tagliato i tassi dell'1.25 %.

Cosa succederà ai tassi europei (in questo momento al 4%)?

Un taglio forse sarà necessario per mantenere un certo equilibrio?

E a quando un euro a 2,00 contro il dollaro? =)

venerdì 25 gennaio 2008

110 e lode è ancora un voto "utile"?

Leggo sul sito studenti.it un interessante articolo che riflette sull'utilità lavorativa di un 110 e lode. Questo il link per farsi un'idea di ciò che vado a scrivere nelle mie prossime parole.

110 e lode? meglio di no

einstein8ciEbbene, tutti i torti sono convinto che l'autore non li abbia.
Certamente il 110 e lode non è un voto che indica solo "Yes man", come vengono definiti nell'articolo, ma a volte è frutto di un modo a mio avviso errato di intedere e vivere l'istruzione universitaria.
Sono rari i casi in cui posso dire che un 110 e lode (sembra si parli di una razza di studente) abbia qualche cosa che lo contraddistingue dal resto degli studenti, la classica "marcia in più".
Un esempio di raro esemplare come questi, a mio avviso, è il compagno di poltrona che siede saltuariamente su questo blog con il sottoscritto. ;O)

Una riflessione interessante può essere proposta sotto il punto di vista educativo e didattico: è forse ora di cambiare i metodi di valutazione e di insegnamento?

Questa domanda sorge spontanea quando si pensa ai metodi di studio adottati dagli studenti.
Uno studio "a memoria" lascia il tempo che trova. Finito l'esame, la memoria RAM dello studente viene completamente resettata per far posto ai prossimi dati da MEMORIZZARE (non elaborare).

Al contrario forse, un metodo di studio che associ conoscenze teoriche a pratica, formulazione di ragionamenti e simulazioni, con la responsabilizzazione dello studente e la possibilità di provare a realizzare ciò che studia, può produrre r isultati migliori sul piano formativo.

Tutto questo ovviamente detto dal basso della mia esperienza triennale di studente.
Non è il 110 e lode in sè che viene bistrattato, ma è il verificarsi di un'asimmetia di valutazione tra università ed imprese.

Se i metodi di valutazione coincidessero, il ruolo del 110 e lode tornerebbe ad assumere un chiaro significato positivo, mentre ora è il classico voto che fa contenta la mamma, ma che fa storcere il naso ad alcune (non tutte certamente) aziende e multinazionali.

Amico mio, tu che ne pensi? E voi?    =)

Tiziano

venerdì 4 gennaio 2008

Aggiornamento programma Pubblica_Istruzione.it

Carissimi lettori,

rieccomi sulla breccia.
Questa volta sarò breve (ola dagli spalti...)

Come ben saprete, qualche giorno fa un'analisi condotta a livello di Ocse ha evidenziato come gli studenti italiani siano, in media, meno preparati dei loro coetanei europei.
Oggi ho scoperto che un'indagine analoga è stata condotta su un campione di insegnati di scienze di medie e superiori del nostro Paese, con l'obiettivo si scoprire l'effettivo grado di conoscenza - e di conseguenza la capacità di trasmissione di concetti - del nostro corpo docente.
I risultati sono stati altrettanto impietosi.

In realtà, a stupirmi non è stato tanto questo (d'altraparte insegnare non è più, per molti, una passione), quanto l'assurda, a parer mio chiaramente, giustificazione uscita dalle labbra dell'immancabile Presidente dell'ennesima associazione di categoria... "i professori hanno solo 5 (CINQUE!) giorni all'anno per aggiornarsi...".

Sarà.
Intanto, però, nei tre mesi estivi che fanno? Lezioni private per il recupero debiti???

Ecco qui l'articolo completo.

Ciao!

Henry